sabato 25 ottobre 2014

Siena

Chi conosce Siena o chi almeno l'ha visitata si sarà subito reso conto di due segni caratteristici di questa città: il continuo saliscendi delle sue strade e la mancanza di un fiume che l'attraversi o che quantomeno le passi vicino. Siena infatti, sorge su di un colle in mezzo alla campagna e senza un corso d'acqua, almeno in apparenza, tanto da essere ricordata come la Siena assetata e dissestata. Pur senza corsi d'acqua la città è stata attraversata da un altro “fiume”, soprattutto in epoca medioevale, quando moltissimi pellegrini raggiungevano Roma attraverso la via Francigena: direttrice costruita dopo l'anno 1000 ed in grado di connettere la città dei Papi con il Nord Europa. Ecco allora che anche Siena trovò il suo fiume, non fatto di acqua ma di persone, popoli e idee. Le sole persone che attraversavano Siena e le loro ricchezze non bastavano più alla città, che sentiva crescere sempre di più il disperato bisogno di acqua per competere economicamente con la storica rivale guelfa: Firenze. Firenze, a dispetto di Siena, ricalca alla perfezione il modello classico di una grande città europea, dalla pianta urbana realizzata su di una pianura alluvionale e con il lento ma vitale fiume Arno, con il quale girava gran parte dell'economia della città. Tanto per fare un esempio produrre la lana a Siena costava molto di più che a Firenze: infatti i poveri lanaioli senesi erano costretti a portare i loro panni a lavorare nei mulini fuori città, con un conseguente dispendio di denaro. Cosa che ovviamente, vista la presenza del fiume Arno, non accadeva a Firenze. Intorno al 1250, periodo di massima espansione per Siena, la necessità di un approvvigionamento idrico si fece sempre più impellente. Inoltre per i governanti la sfida di portare l'acqua a Siena, dava loro la possibilità di poter espandere la città e di essere in grado, con mezzi propri e innovativi, di provvedere da soli alle proprie risorse primarie.  

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