Mariano di Iacopo, detto il
Taccola, probabilmente per il suo naso aquilino, inaugura la rinascita della
cultura tecnica a Siena. Dalla frequentazione della bottega di Iacopo della
Quercia egli trasse l'abilita di disegnatore che si riscontra nella sua opera. Con
Taccola entra in scena la figura nuova dell'ingegnere autore di testi
tecnologici illustrati dove le immagini sono concepite come strumento
fondamentale di comunicazione. I temi trattati da Taccola riflettono le
esigenze del territorio senese. Il problema fondamentale di Siena era
rappresentato dalla difficoltà di approvvigionamento idrico. Per questo le
applicazioni idrauliche costituiscono uno dei capitoli piu ricchi e originali
dell'opera di Mariano. Legati alle esigenze della Repubblica Senese appaiono
anche i progetti di bonifica delle paludi maremmane o i riferimenti alle
attività minerarie. Nel notevole interesse di Taccola per le tecniche militari
troviamo il riflesso delle costanti guerre nelle quali la ghibellina Siena fu
impegnata, soprattutto contro la guelfa Firenze. Mariano offri i propri servigi
all'Imperatore Sigismondo, Re d'Ungheria, che soggiorno a Siena nel 1432. Mariano
di Jacopo nacque a Siena il 4 febbraio del 1381. Suo padre Iacopo era
un vignaiolo. Praticamente nulla si conosce dei suoi primi anni e del suo
apprendistato. Quando fu adulto, intraprese le carriere di notaio,
segretario all'università, scultore, sovrintendente ai trasporti ed
ingegnere idraulico. Negli anni 40 del XV secolo, si ritirò da tutti
i ruoli ufficiali grazie ad una pensione statale. Si sa, inoltre, che
entrò nell'ordine di San Giacomo intorno al 1453, anno nel quale
probabilmente morì. Accanto ai suoi trattati di ingegneria militare,
numerosi suoi scritti, rimasti inediti, sono dedicati a studi e ad applicazioni
di ingegneria idraulica. Nei manoscritti di Taccola, come in altri trattati di
altri ingegneri senesi a lui contemporanei, gli studi sulla regolamentazione
delle acque rispecchiano l'esigenza di dotare la città di Siena, sprovvista di
corsi d'acqua naturali, di un sistema di approvvigionamento di acque potabili,
che ovviasse alle carenze del territorio. Soprannominato anche l'Archimede senese,
il Taccola si pone agli inizi della tradizione rinascimentale ingegneristica
italiana, soprattutto per la varietà delle problematiche trattate. I suoi
disegni furono poi adoperati dalla quasi totalità della generazione di
ingegneri del XV e del XVI secolo. Sui suoi disegni si basano inoltre gli studi
del Brunelleschi che portarono alla costruzione della cupola di Santa
Maria del Fiore.
Nessun commento:
Posta un commento