giovedì 2 aprile 2015

Mariano di Jacopo detto il Taccola

Mariano di Iacopo, detto il Taccola, probabilmente per il suo naso aquilino, inaugura la rinascita della cultura tecnica a Siena. Dalla frequentazione della bottega di Iacopo della Quercia egli trasse l'abilita di disegnatore che si riscontra nella sua opera. Con Taccola entra in scena la figura nuova dell'ingegnere autore di testi tecnologici illustrati dove le immagini sono concepite come strumento fondamentale di comunicazione. I temi trattati da Taccola riflettono le esigenze del territorio senese. Il problema fondamentale di Siena era rappresentato dalla difficoltà di approvvigionamento idrico. Per questo le applicazioni idrauliche costituiscono uno dei capitoli piu ricchi e originali dell'opera di Mariano. Legati alle esigenze della Repubblica Senese appaiono anche i progetti di bonifica delle paludi maremmane o i riferimenti alle attività minerarie. Nel notevole interesse di Taccola per le tecniche militari troviamo il riflesso delle costanti guerre nelle quali la ghibellina Siena fu impegnata, soprattutto contro la guelfa Firenze. Mariano offri i propri servigi all'Imperatore Sigismondo, Re d'Ungheria, che soggiorno a Siena nel 1432. Mariano di Jacopo nacque a Siena il 4 febbraio del 1381. Suo padre Iacopo era un vignaiolo. Praticamente nulla si conosce dei suoi primi anni e del suo apprendistato. Quando fu adulto, intraprese le carriere di notaio, segretario all'università, scultore, sovrintendente ai trasporti ed ingegnere idraulico. Negli anni 40 del XV secolo, si ritirò da tutti i ruoli ufficiali grazie ad una pensione statale. Si sa, inoltre, che entrò nell'ordine di San Giacomo intorno al 1453, anno nel quale probabilmente morì. Accanto ai suoi trattati di ingegneria militare, numerosi suoi scritti, rimasti inediti, sono dedicati a studi e ad applicazioni di ingegneria idraulica. Nei manoscritti di Taccola, come in altri trattati di altri ingegneri senesi a lui contemporanei, gli studi sulla regolamentazione delle acque rispecchiano l'esigenza di dotare la città di Siena, sprovvista di corsi d'acqua naturali, di un sistema di approvvigionamento di acque potabili, che ovviasse alle carenze del territorio. Soprannominato anche l'Archimede senese, il Taccola si pone agli inizi della tradizione rinascimentale ingegneristica italiana, soprattutto per la varietà delle problematiche trattate. I suoi disegni furono poi adoperati dalla quasi totalità della generazione di ingegneri del XV e del XVI secolo. Sui suoi disegni si basano inoltre gli studi del Brunelleschi che portarono alla costruzione della cupola di Santa Maria del Fiore.

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