venerdì 23 gennaio 2015

Il pozzo della Diana

Secondo alcune cronache del trecento, nel 1176 i frati del Conventodel Carmine avrebbero scavato nei pressi di Castelvecchio, riuscendo a trovare una ricca vena d'acqua che avrebbe legittimato ulteriori ricerche. I fraticelli, grazie alla loro opera di escavazione, didedero il via ad un lavoro mastodontico che salvò Siena dalla siccità. Basti pensare che il pozzo scavato dai Carmelitani e conosciuto come il pozzo della Diana, stando alle cronache del tempo, era profondo più di 40 metri. I lavori iniziarono appena in città si diffuse la voce della presenza di una ricca vena d'acqua proprio sotto i lori piedi. I frati non se lo fecero ripetere due volte e vista la loro penuria d'acqua, iniziarono subito le opere di scavo arrivando a raggiungere le 80 braccia di profondità, ma già a 60 braccia il pozzo dette i primi segni di presenza di acqua. A quel punto i frati entusiasti della loro scoperta, realizzarono un attraversamento fino a via di Maremma e da li scavarono per altre 6 braccia riuscendo a trovare la vena tanto desiderata. Le cronache raccontano che il giorno seguente nel pozzo della Diana, i frati trovarono una grande quantità di acqua e dal sapore buonissimo.  

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