Che se ne dica Siena ha
sempre invidiato Firenze. Nessuno lo ammetterà mai ma le cose stanno
esattamente così. L'invidia di Siena verso la città di Firenze era
dovuta solo e soltanto alla fortuna di avere un grande fiume in
città, anche se questo voleva dire ritrovarsi con qualche
esondazione ogni tanto. Siena infatti ha sempre dovuto fare i conti
per secoli con l'acqua e l'approvvigionamento idrico della città,
fino a quando non si è iniziato a cercare l'acqua sotto terra.
Essendo Siena priva di fiumi, i suoi abitanti, spinti da una necessità
vitale, iniziarono a scavare la roccia alla ricerca di falde
acquifere. Questi scavi iniziarono in epoca medioevale, anche se si
ebbero notizie di scavi già dal 394 d.c, e ben presto il sottosuolo
della città fu letteralmente invaso da una distesa di cunicoli atti
ad inseguire ogni goccia di acqua. Con l'aiuto di rabdomanti e di
centinaia di braccia l'acquedotto sotterraneo prese forma e Siena
riuscì a portare nelle case dei suoi abitanti una preziosa risorsa
come l'acqua. Presi dall'euforia di avere sempre più acqua in città
i senesi pensarono anche, intorno al 1267, di deviare il corso del
fiume Merse verso Siena; progetto abbandonato a causa delle enormi
difficoltà tecniche e per gli ingenti costi. Fu nel 1300 che furono
realizzati la gran parte dei cunicoli sotterranei e solo nel 1400 i
senesi si concentrarono sulla portata idrica delle fonti cittadine,
veri punti nevralgici del sistema economico sociale senese.
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