martedì 28 ottobre 2014

Deviamo la Merse!

Che se ne dica Siena ha sempre invidiato Firenze. Nessuno lo ammetterà mai ma le cose stanno esattamente così. L'invidia di Siena verso la città di Firenze era dovuta solo e soltanto alla fortuna di avere un grande fiume in città, anche se questo voleva dire ritrovarsi con qualche esondazione ogni tanto. Siena infatti ha sempre dovuto fare i conti per secoli con l'acqua e l'approvvigionamento idrico della città, fino a quando non si è iniziato a cercare l'acqua sotto terra. Essendo Siena priva di fiumi, i suoi abitanti, spinti da una necessità vitale, iniziarono a scavare la roccia alla ricerca di falde acquifere. Questi scavi iniziarono in epoca medioevale, anche se si ebbero notizie di scavi già dal 394 d.c, e ben presto il sottosuolo della città fu letteralmente invaso da una distesa di cunicoli atti ad inseguire ogni goccia di acqua. Con l'aiuto di rabdomanti e di centinaia di braccia l'acquedotto sotterraneo prese forma e Siena riuscì a portare nelle case dei suoi abitanti una preziosa risorsa come l'acqua. Presi dall'euforia di avere sempre più acqua in città i senesi pensarono anche, intorno al 1267, di deviare il corso del fiume Merse verso Siena; progetto abbandonato a causa delle enormi difficoltà tecniche e per gli ingenti costi. Fu nel 1300 che furono realizzati la gran parte dei cunicoli sotterranei e solo nel 1400 i senesi si concentrarono sulla portata idrica delle fonti cittadine, veri punti nevralgici del sistema economico sociale senese.

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