Solo nel 1400 la rete dei bottini
senesi raggiunse la sua massima espansione, alimentando sia le fonti
pubbliche sia le cisterne private. Per far si che l'acqua non mancasse mai ne
alle fonti ne alle cisterne, fu istituita una figura di vigilanza detta "il
bottiniere", il quale aveva il compito di vigilare sulla portata idrica
dei bottini, scongiurando furti di acqua da parte dei cittadini. A seguito di
una segnalazione di furto idrico, da parte del bottiniere, si poteva arrivare
anche alla sospensione del servizio di approvigionamento. Le regole a quel
tempo erano molto severe e si privilegiava sempre e comunque il bisogno
pubblico su quello privato, quindi in caso di carenza di acqua nei bottini, si
poteva sospendere la distribuzione privata. Queste regole non furono create per
caso, dato che nel 1364 molti cittadini privati iniziarono ad abusare delle
loro concessioni, facendo scarseggiare l'acqua in tutta la città, e ricevendo
salate sanzioni per i loro abusi. Le autorità senesi erano molto preoccupate
per i continui furti di acqua praticate nei bottini per l'approvigionamento
idrico o per la pulizia degli abiti, pratica questa che poteva inquinare e
compromettere la salubrità delle acque. Si dovette aspettare il 1410 perchè il
comune prendesse la decisione di chiudere in maniera coatta le aperture
abusive, senza però trarne risultato date che gli allacciamenti illegali non si
arrestarono. Lo scopo dei bottini infatti non era quello di servire le
abitazioni private, ma quello di approvigionare le fonti cittadine. Purtroppo
l'accesso ai bottini era molto semplice da realizzare, dato che bastava
scavare nella morbida sabbia compatta del sottosuolo senese e deviare il corso
del bottino, con una piccola ramificazione, fino alla cantina della propria abitazione.
Queste azioni illegali continuarono almeno fino al 1500 nonostante la figura
del povero bottiniere che non riusciva a combattere il malcostume. Solo nel 1589 la biccherna emise un bando per
imporre ai proprietari dei pozzi alimentati dai bottini, l'adozione di un
sistema di trabocco per far ritornare l'acqua in eccesso nella rete. Tale
sistema prese il nome di "tornaindietro" e fu uno delle tante
invenzioni di un popolo che ha sempre dovuto fare i conti con la scarsità
idrica.
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